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1560. Francesco Sforza a Boschiono 1451 agosto 25 Vigevano

Francesco Sforza dice al cancelliere Boschiono d'aver inteso che non riesce ad avere quanto gli è dovuto; lo rassicura dicendogli che scriverà a Giacomo da Piacenza perché gli faccia avere i cento ducati che gli spettano, così come gli siano dati i duecento ducati che gli si devono da Milano. Mancandogli i due introiti, il duca scrive a Francesco Maletta che gli siano dati quelli di Parma.

Boschiono, Canzelario.
Respondendo alla toa littera per la quale scrive che non hay havuti quelli cento ducati da messer Iacomo da Piasenza et che'l se n'è facto beffe et cetera, dicimo che se maravigliamo, né credimo che se ne debia havere facto beffe pur como se voglia, perché la cosa è importantissima, como tu say. Nuy scrivimo per la alligata a esso messer Iacomo cum la sottoscriptione de nostra propria mano, che te faci numerare dicti denari infalanter, et cossì credimo non farà fallo alchuno alla parte delli ducenti ducati da Mediolano che similmente non hay havuti, et che per havergli monstri non havere speranza alcuna; perché dice non essere morto dicto messer Francisco della Croce, dicimo che pur noy siamo certificati che esso è morto. Et pur sia quommodocumque si voglia, [ 302v*] perché se possa exequire la ordinacione nostra, siamo contenti che te siano dati de quelli de Parma; et cossì per la alligata scrivimo a Francisco Maleta che, manchandoti quelli e da Piasenza et da Mediolano, te debia supplire de quelli de Parma; il perché haveray a sollicitare subito la receptione d'essi dinari, et quam più presto poderay, exequiray quanto hay a fare, segondo la ordinacione nostra perché, como tu say, è molto de grandissima importancia; et del tutto como haveray facto ne avisaray. Volimo preterea che affrezi quamto più poy l'andare delli nostri provisionati, alli quali per la legata scrivimo perché, como tu say, il bisogno nostro richiede celerità. Data Viglevani, xxv augusti 1451.
Cichus.