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1673. Francesco Sforza al capitano della Valtellina 1451 settembre 22 Lodi

Francesco Sforza ordina al capitano della Valtellina, o al suo luogotenente, di provvedere che a Donato e fratelli Lazzaroni siano pagate le spese sostenute per la comunità di Teglio. Vuole poi che il capitano provveda nel modo più opportuno in merito alla controversia sorta tra Donato e gli uomini dell'Engadina per del vino rubatogli.

[ 330v*] Capitaneo vel eius locuntenenti Valis Telline.
Vederay la inclusa supplicatione de Donato et fratelli di Lazaroni della terra nostra de Tilli de Voltolina, nele quale, como per esse intenderay, ne rechiedeno, primo, dovere havere alcuni denari dala communità de Tillii per andate per loro facte et spese supportate per quella communità, di quali non posseno essere satisfacti neanche in li carrichi occorrenti quella communità gli li vole compensare et fare boni. Pertanto, parendo a nuy sia rasonevele che dele spese hanno facte dicti fratelli per andate facte o spese facte per quella communità siano satisfacti et non le habiano facte a loro costo, volimo et te commettimo habii diligente informatione de questo facto et provedi che li dicti fratelli siano satisfacti dele spese havessero facte o supportate per la comunità, overe gli siano compensati in li carrichi occorrenti, come ne pare debito et rasonevele, sichè ulterius non ne habiamo querella. Ceterum, tu vederay quello ne supplica Donato de certo vino fo alias a luy tolto per alcuni homini della valle de Aguadina, domandone gli vogliamo concedere licentia de fare represaglia, la quale represaglia ad noy non ne è parso de concedere, ma volemo bene intende questo facto diligentemente là et provedi, per quello megliore modo et via te parerà iusto et rasonevole, ch'el dicto Donato sia satisfacto et habia el debito suo et ch'el non gli sia facto torto né forza per li dicti homini dela valle de Agualdina, perché non volimo l'homini nostri possano gravarsi gli manchiamo de iustitia. Ex Laude, xxii septembris 1451.
Cichus.