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189. Francesco Sforza a Battista Sabelleschi da Norcia 1451 febbraio 3 Lodi

Francesco Sforza vuole che il commissario di Parma, Battista Sabelleschi, accerti se è vero quanto sostiene Lazzarino Menghiozzo, di Coenzo, ossia che Piazzolo Antonio, pure lui di Coenzo, è detenuto perché lo si vuole costringere a contribuire ai carichi del sale e degli alloggiamenti di Pezoleso, località dove egli non abita da oltre sei anni.

Domino Baptiste Sabelisco, commissario Parme.
Con querella è stato qui da noy Lazarino Mengiozo, habitatore ad Coenzo, qual se grava che per soa casone vuy haveti facto destenere Antonio Piazol, pur da Coenzo, perché dice, volendolo vuy astrengere ad contribuire alli carichi del sale et logiamenti nel loco de Pezoleso, doe luy dice non ha ad fare cosa alcuna né gli è habitato già sey anni passati, ha recusato volerli contribuire. Pertanto, essendo cossì, cioè ch'el dicto Antonio sia destenuto per la asserta cagione et che esso Lazarino non habita né habi casone de contribuire ad Pezoleso como luy dice, ne pare et cossì volemo lo debbiati liberare, siché non habia casone gravarsi che contribuischa in l'uno et l'altro de dicti lochi. Laude, iii februarii 1451.
Cichus.