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296. Francesco Sforza a Battista, commissario di Parma 1451 febbraio 12 Lodi

Francesco Sforza comunica al commissario di Parma di avere affidato la podestaria delle terre de Cavaleri a Leonardo Arlotti e Simone Piazza. In ossequio agli accordi con la comunità vuole testare se sono contenti o no. Nel primo caso si consegni a Leonardo e Simone la lettera per l'ufficio, facendosi dare cinquanta ducati d'oro da consegnare al cancelliere ducale Persaneto da Serrano. Altrimenti venga rimandata indietro la lettera.

Domino Baptiste, commissario Parme (1).
Havimo concessa la potestaria dele terre de Cavaleri ad Leonardo de Arlocti et Simone de Piaza, cittadini de quella nostra città de Parma. Et, per observare li capituli havimo cum la dicta comunità, vorressemo sapere si quelli cittadini sonno contenti o no, onde vi commectimo et volimo debbiate intervenire si dicti cittadini consentano questo facto. Et, trovando loro essere consentanei, volimo debiate dare alli decti Leonardo et Simone la ligata littera, che nuy li havimo facta del dicto officio, facendovi dare ducati cinquanta d'oro, che loro sonno remasti d'acordio darvi (a), li quali subito mandarite in mano de Persaneto da Serrano, nostro cancellero. Et, si per caso dicti cittadini non fusseno contenti, non procederiti più oltra, ma ne remandarite indireto la dicta littera, advisandone come havirete sequito. Laude, die xii februarii 1451. Ma questi denari habiate advertentia de mandarli per persona fidata et che siano dati dati (b) in mano proprie del dicto Persaneto et non d'altri.
Cichus.


(a) Da loro sonno a darvi aggiunto in interlinea su simo covenuti volere da loro depennato.
(b) Così in A.

(1) Identificato come Battista Sabelleschi da Norcia (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 457).