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446. Francesco Sforza al podestà di Turicellae 1451 marzo 12 Milano

Francesco Sforza comunica al podestà di Turicellae di volere che il dazio dell'acqua del Po venga incantato da Alessandro Castiglioni, referendario di Parma, e di conseguenza il daziere vincitore dell'incanto possa riscuoterlo.

Potestati Turicellarum (1).
Se solia alli tempi passati el datio dall'aqua di Po, qual se riscode in quella terra, fir incantato per el refrindario di Parma, come datio proprio aspecta alla cità nostra di Parma et è di sua natura pertinente ad essa. Et nuy, delliberando che al presente se faza el simile, perché intentione nostra hè che lo antedicto datio ad nome della Camera nostra sia riscosso come datio aspecta a ley, habiamo ordinato che per lo refrendario nostro dila predicta cità (2) fia il predicto datio incantato et riscosso per culuy ad cuy per lo dicto refrendario sarà concesso. Il perché volemo et dicemo che, hauta questa, debbi provedere et patire ch'el datiario d'esso datio el possa in quella terra exercire et riscodere sigondo ei dispone per la forma dell'incanto suo et etiam como ordinarà el prenominato nostro refrendario, rimota ogni difficoltà, acioché per alcuna ex exptione (a) li adducesti la Camera nostra non ne patischa alcuno dapno, avisandone dell'ordine haverai posto in questo. Data Mediolani, die xii martii MCCCCLI.
Iohannes.
Iohannes Petrus.
Mateus.
Cichus.


(1) Non identificato (la carica non è segnalata da SANTORO, Gli uffici).
(2) Identificato come Alessandro Castiglioni (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 462).

(a) Così in A.