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566. Francesco Sforza a Corrado e al podestà di Piacenza 1451 aprile 11 Milano

Francesco Sforza informa Corrado e, in sua assenza, il podestà di Piacenza, che Gaspare da Piglio è fuggito dal carcere. Vuole che vada a Fiorenzuola d'Arda dove si trovano gli uomini d'arme della squadra di Gaspare e li faccia tutti giurare che non se ne andranno. Dia loro denaro perché non ascoltino le ciance che vengono loro dette. Si prenda Antonio, fratello di Gaspare, con la roba e i cavalli in modo che non possa partire.

Domino Conrado et potestati Placentie in absentia dicti domini Conradi.
Questa nocte s'è fugito della presone de questa nostra cità misser Gasparro da Piglio, pertanto volimo che debi andare a Fiorenzola, havuta questa, et dove sonno li homini d'arme erano dela squadra d'esso misser Gasparro et togli sacramento da tuti in opportuna forma, como te parerà che non se partenno et serano fidati, et cetera. Li qualli homini d'arme ne rendimo certi siano spazati del dinaro persuadendogli, como te parerà, che questo non lo facemo per dubio habbiamo de loro, ma per essere più securi del facto nostro. Et a ciò non dagano orichie a zanze gli fossero dicte o mandate a dire, così volimo che, essendo Antonio, fratello d'esso misser Gasparro, a Fiorenzuola o dove sia, lo faci sostenere lui cum tuta la robba soa et cavalli suoi in modo non se possa partire. Et subito ne avisarai de tuto como haray seguito. Mediolani, xi aprilis 1451.
Cichus.