Registro n. 4 precedente | 639 di 1893 | successivo

639. Francesco Sforza al podestà di Lodi 1451 aprile 24 Milano

Francesco Sforza ordina al podestà di Lodi di non impicciarsi di quanto hanno commesso contro Giovannino Milanese, Giacomo e Silvestro da Lemene, dazieri delle bollette di Lodi, siccome compete ai Maestri delle entrate amministrare la giustizia in simili casi.

Potestati Laude.
Li Maistri delle intrate nostre te hanno scripto che non debbi dare impazo a Iacomo et Sivestro da Lemene, datieri delle bollette de Lode, per casone de uno excesso per loro commesso contra Iohannino Millanese, dicto Gobo, per le rasone allegate in la sua littera, quale hay veduta et intesa. Et perché ad essi Maistri pertene aministrare rasone in li excessi che se commetteno per li datieri exercendo li sui datii, te committiamo et volimo che non gravi ni lassi gravare quilli da Lemene per questa casone, renectendo la cosa ad essi Maistri, quali faranno rasone et exequendo in tucto le sue littere. Data Mediolani, xxiiii aprilis 1451.
Cichus.