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649. Francesco Sforza a Guglielmino Lanciavecchia 1451 aprile 27 Milano

Francesco Sforza vuole che Guglielmino Lanciavecchia, cittadino di Alessandria, faccia capire a Raffaele Adorno che il duca ha fatto di tutto perché Raffaele se staesse in pace et quiete con i Fregosi.

Guglielmino de Lanciavegiis, civi Alexandrie.
Misser Raphaello Adorno ne ha scripto dello amore, fede et devozione che luy porta ad nuy et al stato nostro et che allui recresce et duole che facto suo cum Fregosi non habbia habuto loco, como saria stato lo dessiderio nostro et de presenti è, et che questo non è proceduto da lui ma che è ben contento non habia havuto loco, salvo per contemplatione nostra, et cetera. Il perché volimo che tu faci intendere per quelo modo et via che te parerà al dicto misser Raphaello che se questa cosa non ha havuto luoco fin qui, ne havimo grande displicentia, perché dal canto nostro non havimo manchato in cosa alcuna per fare ch'el facto suo cum Fregosi sortisse ad effecto ad ciò se staesse in pace et quiete, et che, se per mi gli è da fare altro in questo facto, sempre serimo presti et aparechiati ad fare ogni bene che nessia possibile. Et che dell'amor suo verso nui ne siamo certi, né mai de lui havissimo altra oppinione. Questa nostra littera fa che per modo alcuno non vada in mano de esso misser Raphaello, né de niuno altro che potesse esser de nui preiuditio, ma conservala presso de ti. Data Mediolani, die xxvii aprilis 1451.
Cichus.