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726. Francesco Sforza all'officiale delle bollette di Cremona 1451 maggio 10 Milano

Francesco Sforza richiama l'officiale delle bollette di Cremona ad essere attento, vigele et sollicito al (suo) officio. Gli rinfaccia, a modello, quanto avviene in terra veneziana, ove nessun estraneo non può muoversi che non gli siano facte mille guardie adosso. Perciò vuole che nessuno entri in Cremona senza che di lui si sappia che viene a fare, chi contatta, quando se ne va.

Officiali bullectarum Cremone.
Per varie diverse vive intendimo et siamo certificati della pocha cura et solicitudine che hay de quello tuo officio et che tu deporti como tu non gli fosti. Et questo dicimo perché gli vengano subditi soldati et ogni gente della signoria de Venexia senza presentarse né essere domandato niuno al tuo officio et che vano per la terra praticando in qua et in là como vogliano et poy se ne vano de fuora liberamente ad ogni suo piacere, senza che niuno gli dica una minima parola. Della quale cosa se maravigliamo et dolimo tanto quanto dire potessimo et non sappimo ad che fine tu faci questo, perché niuno de nostri et sia bene che voglia po' andare al canto de veneciani in uno minimo [ 165v] loco murato che non gli siano facte mille guardie adosso et che non siano molto bene examinati et dictogli quello che vano facendo. Il perché, prima per respecto al stato et bene nostro poy per l'honore et reputacione del tuo officio, ti dicimo et commandiamo perché tu vedi quanto questo facto importa al stato nostro che da qui inanzi tu staghi molto bene attento, vigele et sollicito al tuo officio et cossì se stia in tutte le porte et lochi che ti pareno, acioché niuno et sia che voglia possa intrare lì dentro de Cremona che venga dal canto de veneciani, che prima non sia examinato et hautogli l'ochio adosso per intendere quello che vene a fare et cum chi ha da fare et cum chi pratica in la terra et quando se parte della terra, siché non possa fare uno minimo passo né motivo che tu non lo sappi, ad ciò che scandalo non intervenesse. Ma supratutto quello che faray, fa che lo faci honestamente et cum prudentia. Mediolani, x maii 1451.
Iohannes.