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972. Francesco Sforza al podestà di Parma 1451 giugno 14 Milano

Francesco Sforza ordina al podestà di Parma che, nonostante le buone espressioni di Guido da Correggio, cerchi di avere maggiori chiarimenti senza pregiudicare gli obblighi che i conti da Correggio hanno verso il duca.

Potestati nostro Parme.
Inteso quello ne scrivi del conte Carlo da Correzo qual ha usato quelle parole cum li homini de Casalpò et dele bone parole (a) et meglior disposicione, che demonstra verso de nuy el conte Guido, suo fratello, respondemo che del conte Carlo non havemo se non quello pensavamo, perché più volte habiamo (b) per lui e may non è voluto venire. Ch'el dicto conte Guido sia ben disposto ne piace et in essa disposicione crediamo debia perseverare. Pur per vivere più securi ne pare et cossì te carricamo vedi de havere da esso conte Guido et dali homini soi de Casalpò qualche chiareza cum bono et honestissimo modo, avendo, però, advertentia che tale chiareza non venga a preiudicare ale obligacione che hano verso nuy li dicti conti de Correzo nì etiandio ala superiorità che nuy havemo in quella terra de Casalpò. Mediolani, die xiiii iunii 1451.
Cichus.


(a) e delle bone parole ripetuto.
(b) Così A.