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216. Francesco Sforza al podestà e al tesoriere di Castell'Arquato 1451 luglio 22 Cremona.

Francesco Sforza ordina al podestà e al tesoriere di Castell'Arquato di dare a Giovanni de Ferate da Pontremoli, castellano locale, quanto gli è dovuto, senza altri rinvii.

[ 51r] Potestati et thexaurario Castri Arquate.
Zohanne de Ferate da Pontremulo, nostro castellano de Castello Arquà, se dole et lamenta dicendo luy haver le sue bollecte dei nostri Maistri delle intrate per el suo pagamento et che non l'haveti pagato né observatoli dicte bollecte, che ne fa maravigliare grandemente, né savemo da quel questo proceda. Però volimo, et cussì ve dicimo che, recevute queste, gli debbiati fare i suy pagamenti senza più scrivere et repplicare. Et observali le sue bollecte, quale ha dai nostri Maistri, senza bisongni mandar ogni dì là et qua, spendendo et tempo et dinari. Et nel facendo, gli provedirimo poy nuy opportunamente ad vostre spese, et provarite que è mandare ogni dì là e qua altri. Cremone, die xxii iulii 1451.
Cichus.