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1026. Francesco Sforza al podestà, al referendario e ai deputati agli affari di Novara 1451 ottobre 9 Lodi.

Francesco Sforza informa il podestà, il referendario e i deputati agli affari di Novara di aver scritto al capitano del Novarese di intervenire contro chi, con danno dei dazi e con il favore dei feudatari, impedisce ai cittadini di trasportare vettovaglie in città.

Potestati et referendario nec non deputatis negociis civitatis Novarie.
Havimo inteso per vostre lettere quante i(n)solentie et austerità usano quelli contadini contra li citadini, cum favore etiamdio deli feudatarii, in non voler lassar condurre le victualie ala cità in non pocho detrimento dela Camera nostra, perché li datii se veneriano ad nichilare; la qual cosa non intendemo comportarla neque etiam volimo comportare che li homini nostri (a) siano robati et mal tractati quando vanno (b) a camino, [ 245r] como fecino, secondo il vostro scrivere. Unde per obviare ad queste cose havimo scripto al nostro capitaneo de Novarese che, intendendose cum vuy, proveda secondo l'ordine gli havimo dato, et non bastando quello, nuy gli remediarimo per altra via; siché informatilo anchora vuy. Data Laude, die viiii octobris mccccli.
Cichus.

(a) Segue sine depennato.
(b) Segue adiuno depennato.