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226. Francesco Sforza a Pietro Accettante 1451 luglio 18 Cremona

Francesco Sforza esorta Pietro Accettante ad avere sulle entrate di Milano del 1452 quella quantità di grano richiestagli e che fino ad allora ha raccolto in misura inferiore. Osserva che gli pare eccessivo il prezzo di un ducato a moggio, perché a Milano si paga di meno.

Petro de Aceptantibus.
Havimo recevuta la tua lettera, responsiva ala nostra, circha al recuperare lì in Alexandria moza x milia de frumento. Et inteso quello ne scrive et le casone et le rasone aleghi de non posser trovare quella quantità de frumento, como havivamo scripto, restamo del tucto advisati, ma non remanemo in tucto satisfacti, perché non possimo credere che, essendo tu sul facto et usandogli diligencia, non se trovi el modo de havere dicta quantità de frumento suso le intrate del'hanno ha advinire 1452 de quella cità. Pertanto de novo te dicimo, stringimo et caricamo, se pensi may farci cosa grata et che ne debba essere acepta, metti ogni industria et ogni tuo studio et sentimento de trovare qualche via et modo per la quale possiamo havere dicta o maiore quantità sia possibile de frumento suso le intrate del'anno à advinire. La qual cosa sarrà ad nuy certamente gratissima più che niuna altra. Te dicimo bene che ne pare una cara cosa che debbia costare uno ducato lo mozo lì, che ad Millano non costaria tanto. Et vogli a respondere como haveray facto. Data Cremone, die xviii iulii MCCCCLI.
Cichus.