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330. Francesco Sforza a Matteo da Pesaro 1451 luglio 28 Cremona

Francesco Sforza ordina a Matteo da Pesaro di andare da lui con la nota delle entrate e uscite dell'anno successivo, ricordandogli la sua stima di spesa di 12000 lire. Vuole poi sapere da Matteo dove si potranno ricavare i 3000 ducati dovuti al marchese di Mantova, e anche sapere dell'assegnazione fatta a Guglielmo e del come poter avere detti denari.

Matheo de Pisauro.
Volimo, recevuta questa, tu vegni qui a noy et porteray tutta la intrata nostra del'anno advenire et cossì la usita. Advenga imperò noy ne recordiamo che tu ne dicesti che in lo anno advenire non gli era facta usita, se non de libbre xii mila et noy te respondessimo che non se ne dovesse spendere più denari ne farne altro senza nostra licentia, excepto che eravamo contenti che fosse facta la assignacione de quelli citadini che ne prestavano adesso denari. Sichè portarane in scripto chiaramente ogni cosa et vene informato del tutto ad ciò che tu ne sappi dare ad intendere como passa li facti nostri. Et cossì anchora vene informato donde noy possiamo retrahere quelli 3000 ducati che facessimo dare al signor marchese de Mantua quali se dovevano poy retrahere della signacione alla signoria soa facta delli xii mila ducati che noy li possiamo havere presto. Et veneray anchora informato del facto della signacione che fo facta al signor messer Guielmo, como passa quella cosa et in che modo et quanto noy ne potessemo valere de dicti denari et cossi delo acriscimento che è facto alle dicte intrate in lo dicto anno avenire. Et sforzate venire presto. Cremone, xxviii iulii 1451.
Cichus.