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577. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza 1451 agosto 28 Vigevano

Francesco Sforza chiede al fratello Alessandro di mandare un suo uomo, accorto e intelligente, a prendere dal castellano di Parma il prigioniero che il cancelliere ducale Antonio da Trezzo ha portato lì da Torricella. Detto suo uomo riporti di notte il prigioniero a Torricella e poi, ma sempre di notte, lo conduca a Cremona, dove lo consegnerà al castellano Michele Battaglia.

Domino Alexandro Sfortie.
Alexandro, como tu devi essere informato, quisti dì Antonio da Trezo, nostro cancellero, condusse uno presone lì a Toricella et poy lo condusse ad Parma in mano del castellano dela rocha della cittadella, el quale presone volimo ad Cremona. Pertanto volimo che, imediate havuta questa, mandi uno delli tuy ad Parma dal dicto castellano, quale se faza consignare lo dicto presone de nocte, che nissuno lo veda et lo conduca lì ad Torexella. Poy de nocte lo conduca ad Cremona in mano de Michele da Battaglia, nostro castellano lì. Ma vedi de mandargli persona scorta et i[n]telligente, quale lo conducha ad salvamento, perché non te porissimo dire quanto el sia cativo et malitioso, avisandote che, per le alligate (a), scrivimo al castellano della dicta citadella che consignarà lo dicto presone ad qualunqua gli mandaray et ad Michele de Battaglia, quale lo receptarà. Et como haveray seguito, ne advisaray. Data Viglevani, die xxviii augusti MCCCCLI.
Iohannes.


(a) Si veda la missiva n. 578.