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591. Francesco Sforza a Tristano 1451 settembre 2 Lodi

Francesco Sforza replica a Tristano che ogni cosa appartenuta al prigioniero Piero Piccinino venga consegnata al famiglio ducale Giovanni Piccinino. Comanda, poi, di mandargli subito la moglie di Piero. Qualora Tristano non obbedisse agli ordini, il duca gli manderà tanti e tali uomini da farlo vergognare.

Replicate cum additione. Et quanto habbi facto el sai che non solo hai obbedito et facto quanto te havemo scripto, ma gli hai defesi et guardata ogni soa cosa, che multo ne fai maravigliare et per una fiata non poteri havere facto cosa più ne recrescesse. Il perché te commandamo, per quanto hai cara la gratia nostra, et guarda observare quanto te dicemo che, recevute queste, subbito senza alcuna replicatione debi dare et consignare ogni robbie, cose et bieni mobili et stabili et quanto ha al mundo Piero Piccinino allo exibitore presente, nostro famiglio, che non li manche niente, pure una strenga, che te certificamo et accertamo che quanto havemo promesso et ordinato circha questo facto, volemo sia observato et così observarimo che non mancharimo in niente de questo nostro ordine. Et epso Piero Piccinino fa mettere in presione dove se sta et la mogliera farai menare oggi qua per ogni modo; et non facendo questo, te advisamo et certificamo mandarimo tanti et tali là ch'el faranno et farimote la maiore vergogniaccia havessi mai alli dì toi et darimote ad intendere non fai bene et provarai que cosa è non obbedire le nostre lettere. Laude, ii septembris 1451.