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628. Francesco Sforza a Galeotto Ratti 1451 settembre 5 Lodi

Francesco Sforza vuole che Galeotto Ratti, capitano di giustizia di Milano, liberi Maffeo, muratore, consentendogli il pagamento dilazionato perché possa lavorare a Cassano d'Adda.

Domino Galeotto Rato, capitaneo iustitie.
Egregie dilecte noster, havendote per un'altra nostra lettera scripto dovesse liberare uno Maffeo, muratore, quale tenete substenuto, restiamo avisati che anchora non hay liberato per respecto dele expese ha (a) facto in presone (b). Pertanto, extimando che per la impotentia soa li serà (c) forza stare in presone et ad casone etiam possi andare ad atendere et prosequire quello ha da fare nela nostra opera de Cassiano, vogliatelo, recevuta questa, socto sicurtate liberarlo de pagarve infra certo termine, non habiando luy così il modo de pagharve al presente; et serà opera misericordiosa ultra che ad nuy serà piacere. Data ut supra.
Andreas Fulgineus.


(a) In A hay con y depennato.
(b) Segue il perché ad ciò habia casone de prosequire l'opera dove lavorava, siamo contenti et volemo che pagandove depennato.
(c) Segue li serà depennato.