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764. Francesco Sforza a Teseo da Spoleto, a Manfredo Landi, al comune e agli uomini di Compiano 1451 settembre 18 Lodi

Francesco Sforza rimprovera Teseo da Spoleto di non avere costretto quelli a cui spetta, a pagare agli uomini del fratello Alessandro le tasse dovute e si lamenta pure per il cattivo trattamento usato verso loro. In ugual forma è scritto a Manfredo Landi e agli uomini di Compiano.

Theseo de Spoleto.
Quelli del magnifico messer Alexandro, nostro fratello, tutti se lamentano del mallo tractamento che gli è facto dal canto de là, et che non possono havere loro taxe; dela qual cosa molto ne dolimo, et che tu non gli provedi como doveresti fare perché devi pensare che costoro non possono vivere né stare cossì como stano. Il perché volimo che, havuta questa, provedi cum effecto che quelli tali, ad chi tocha de dare le taxe alli predicti, gli le diano tanto del passato como etiamdio quelli che gli tocarano del advenire, et che gli faciano altro tractamento che non fanno, siché non habiano iusta casone de querellarse. Et faray in modo che non bisogna te ne scriviamo più. Laude, xviii septembris 1451.
In simili forma (a) vel continentia ut supra scriptum fuit domino Manfredo de Lando, comiti Venafrii.
Item in simili continentia comuni et hominibus Compiani, sibi iniungendo per quanto caripendunt gratiam domini ut supradictis gentibus persolvant integre ut supra.
Cichus.


(a) Segue ut supra depennato.