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768. Francesco Sforza ai consoli, al comune e agli uomini di Orio 1451 settembre 18 Lodi

Francesco Sforza scrive ai consoli, al comune e agli uomini di Orio e, rimproverandoli per la resistenza agli ordini del luogotenente per cariaggi e altro loro dovuto e per l'atteggiamento tenuto verso la famiglia del luogotenente, chiede obbedienza; ai consoli poi chiede di andare da lui con quelli che hanno offeso la famiglia del luogotenente.

[ 178r] Consulibus, comuni et hominibus Orii.
Semo informati che ali dì passati (a), havendove el locotenente nostro de questa cità comandatove alcune cose, sì per carreti et sì per altre nostre facende, non li haveti voluto obbedire, imo gli seti stati renitenti et desobedienti, et ultra questo haveti alcuni de vuy homini (b) usato certi atti deshonesti contra la fameglia soa; del che, essendo cossì, molto ne maravigliamo de vuy. Pertanto ve dicemo (c) et (d) ve comandiamo che debiati obedire al dicto nostro locotenente in tucte quelle cosse ve comandarà, altramente ve daremo ad intendere che non fati bene ad desobedire ali nostri officiali. Et preterea volimo che vuy, consuli, recevuta questa, vegnati qui da nuy et menati cum vuy quilli che fecero l'atti deshonesti contra la fameglia del dicto nostro locotenente. Data Laude, xviii septembris 1451.


(a) ali dì passati in interlinea.
(b) homini in interlinea.
(c) Segue che nostra intencione è depennato.
(d) Segue cossì depennato.