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8. Francesco Sforza a Tommaso Ghilino 1451 giugno 10 Milano

Francesco Sforza scrive al podestà di Vigevano di far restituire il legname rivendicato dai frati del convento di San Francesco. Faccia anche in modo che essi conseguano i crediti che vantano.

[ 8v] Potestati Viglevani (1).
N'è exposto per parte del convento de Sam Francesco de questa nostra cità che, quando eramo acampati a quella terra, gli fo tolto certa quantità de lignamo, quale havevano lì per fare (a), et, adesso che li repari se desfano, non gli voleno essero restituiti li dicti lignami, el che non è honesto. Però te commettiamo et volemo che gli faci restituire li dicti lignami liberamente et senza exceptione alcuna, essendo suo como dicono. Et perché n'è etiamdio exposto che non pono conseguire el devere da certi (b) soy debitori, volemo che ad instancia del venerabile magistro Cristoforo da Viglievano gli faci rasone contra essi debitori soi et, constandote del debito, gli astrenzi a fargli el devere con ogni celerità possibile. Data Mediolani, die x iunii MCCCCL primo.
Cichus.


(a) et adesso che li in interlinea.
(b) Segue homini depennato.

(1) Identificato come Tommaso Ghilino (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 355).