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809. Francesco Sforza a Gaspare Vimercati 1451 settembre 21 Lodi

Francesco Sforza scrive a Gaspare Vimercati circa il comportamento dei soldati nell'Alessandrino, colpevoli di insolenze e frodi. Il duca gli dice che, contrariamente a quanto chiede, può far dare ai suoi uomini del vino solo su pegno.

Comiti Gasparro de Vicomerchato.
Havimo recevuto le tue lettere et inteso per quelle lo dispiacere et l'affanno che tu pigli dele insolentie et fraude comettene le tue gente logiate in Alexandrina; siamo certissimi che non mancho rencrese a ti che a nuy, et insto non è novo apresso de nuy perché il facto nostro è pur tuo. Quantum autem ala provisione gli hay facta in mandare uno di tuy ad amonirgli che se astengano dale fraude, molto ne piace et commendiamote. Ala parte che gli habii dato pano, arme, cavagli et dinari fina che tu ne hay havuto, ne siamo più che certi, ma che nuy gli faciamo dare almancho del vino per suo uso et della biada per li cavalli grossi, ti dicimo che questo a nuy serria quasi impossibili et seria uno meterne el maior furore che may havissimo ale spalle perché, tucte le gente havimo voriano el simile et ne crucificariano, che siamo certi non vorisse tu né te piaceria; siché habi patientia a questo che qui ne sarria impossibile. Bene scrivimo per le alligate al nostro locotenente de Alexandria che gli facia dare del vino per suo uso suli suy pengni, como etiamdio facimo fare in alcuni altri nostri lochi. Ala parte delle scripture restiamo advisati. Ex Laude, xxi septembris 1451.
Cichus.