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907. Francesco Sforza a Angelo de Ca' da Pesaro 1451 settembre 1 Lodi

Francesco Sforza scrive a Angelo de Ca' da Pesaro, provveditore di Gera d'Adda, per la restituzione da farsi a Ettore Brandolino dei due cavalli, delle due pancere e delle altre cose portatigli via fa un suo famiglio, nonostante Venezia si comporti diversamente.

[ 208v] Angelo de Cha de Pesaro, Glare Abdue provisori.
Havimo recevuta la vostra lettera data ogii, etiam inteso quanto ne scriviti che vogliamo far restituire al spectabile Hectorre Brandolino li duy cavalli et doe panzere et altre cossete li ha portato via uno suo famiglio el quale here sera venne qua; respondendo dicimo, quantuncha alli nostri per quilli dela illustrissima signoria non siano facti simili tractamenti, né li sia facta restitutione de cosa alcuna che sia trafugata dal canto nostro verso li vostri tamen, per far cosa grata ad vuy, in spectralità siamo contenti (a) far restituire liberamente li dicti cavalli, panzere et altre cose al prefato spectabile Hectorre. Ma perché quello famiglio se partitte, como gionse qua heri sera per andare verso le parte de sotto, nuy li havimo mandato dreto per farlo ritornare; siché ritornando farimo ogni opera de far restituire ogni cosa al prefacto, como havemo dicto di sopra. Data Laude, die primo septembris (b) 1451.
Iohannes.


(a) In A contententi.
(b) Così A.