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1166. Francesco Sforza a Luigi de Pictis, podestà di Cremona 1452 settembre 30 "apud Lenum".

Francesco Sforza risponde alla lettera di Luigi de Pictis, podestà di Cremona, dicendogli che con l'uomo d'arme del Colleoni che non è partito deve comportarsi come convenuto. Liberi Bassano Bonello da Lodi e lo mandi da lui. Tenga sotto buona guardia Tommaso Sonzino da Casalmaggiore, che presto verrà condotto lì.

Spectabili viro Alluisio de Pictis, potestati Cremone nostro dilecto.
Dilecte noster, respondendo ad quanto ne scrivete per una vostra responsiva ala nostra, dicemo, ala parte de quello homo d'arme del magnifico Bartholomeo che non sia partito et cetera, che, venendo lì, faciate quanto ve havemo scripto. Ala parte de Bassano Bonello da Lode quale era confinato ad Parma, et sia venuto lì et l'habiate facto destenere, dicemo debiate relassarlo et comandarli ch'el vegna da nuy, visis presentibus. Ala parte de Thomaso Sonzino da Casalmazore, che sia conducto lì, et de quelli altri tre presoni, che sonno in lo castello, che havevamo ordinato fosseno mandati in la cittadella de Piasenza et che non sianno mandati et cetera, ne restamo advisati. Et per questa ve dicemo debiate tenere voy esso Thomasso Sozino sotto bona guardia et li castellani tegnano l'altro cum tale custodia che non se ne possano fugire, perché questo ve advisaremo quello se ne doverà fare et dove se haverano ad mandare. Ex castris apud Lenum, xxx septembris 1452.
Iacobus.
Iohannes.