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126. Francesco Sforza al milite Giorgio Mayno e ai cancellieri ducali Antonio da Trezzo e Giovanni de Ulessis 1452 gennaio 24 Lodi.

Francesco Sforza comunica al milite Giorgio Mayno e ai cancellieri ducali Antonio da Trezzo e Giovanni de Ulessis di aver saputo, tramite la lettere di Antonio che la comitiva sforzesca giungerà a tempo per ossequiare l'imperatore. Si dice soddisfatto dell'accoglienza predisposta dall'estense per l'arrivo della delegazione sforzesca. Raccomanda di ringraziare il marchese estense e di mostrare moderazione: "torre quello ve basti per uso vostro et non più".

Domino Georgio de Mayno militi, Antonio de Tritio et ser Iohanni de Ullexis cancellariis, et cetera.
Heri nel zonzere nostro qui ad Mediolano recevessimo una lettera de ti, Antonio, deli xviii del presente per la quale ne significati la vinuta (a) dela maestà del re di Romani ad Ferrara et delle altre particularità che tu havevi havuto in fino ad quella hora del suo partire, per lo qual tuo scrivere havimo compreso che Galeaz et Alexandro cum li altri nostri zentilhomini seranno zonti a tempo lì ad Ferrara, che gli haveranno retrovato el prefato serenissimo re, il che ad nuy è summo piacere et contentamento. Appresso havimo veduto la provisione che quello illustre signore marchexe de Ferrara ha facta per lo vinire del dicto Galeazo, Alexandro et li altri sonno cum sì per la lista che tu ne hay mandata, la qual ad nuy pare una grande et magnificentissima spesa et sufficiente et non solo (b) ad questi nostri, ma alla maestà del prefato re, per la qual cosa volimo tucti vuy ne debiati caldamente [ 33v] rengratiare el prefato signore marchexe per nostra parte, dicendoli quanto ad nuy è stato gratissimo et acceptissimo le grate acoglientie et amore ha mostrato ali dicti nostri in questa loro vinuta ad Ferrara et che gli ne seremo sempre obligati appresso, perché questa provisione che ha ordinata el prefato signore marchexe è molto richa et credimo che quello haveriti per uno dì ve bastarà almancho per duy o tri dì. Volimo che vuy solamente debiati torre quello ve basta per uso vostro, et non più, cum havere in ciò optima discreptione, perché se la signoria sua verso nuy è liberale, et se volentieri stamo alla discreptione vostra de acceptare quello ve basti et non torre el tucto, et curate advisarne del tucto come haveriti facto, benché crediamo che alla receputa de questa siati mossi per retornare ad casa, perché la maestà del prefato re serrà partita da Ferrara. Cura tu, Antonio, de advisarne delle occurentie et cose seranno pratichate lì ad Ferrara, le quale per qualunche modo seranno pervenute ad la tua noticia dingne de nostro adviso, come perhò seme certi haveray facto. Data Laude, die xxiiii ianuarii 1452. Duplicata die xxv ianuarii cum addictione scripta in isto in folio 34.
Iohannes.

a Segue la vinuta dela maestà depennato.
b Segue ad que depennato.