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1288. Francesco Sforza al vicario di Quinzano 1452 ottobre 12 "apud Lenum".

Francesco Sforza tranquillizza il vicario di Quinzano dicendogli che non gli è stato affatto riferito che gli uomini locali conducano vettovaglie in terre nemiche. Lo informa, invece, che con la lettera allegata autorizza Angelo Lombardo, capitano del divieto del Cremonese, a consentire che si portino a Quinzano i quantitativi di biade di cui la comunità abbisogna.

[ 306r] Vicario Quinzani.
Dilecte noster, respondendo ala toa per la quale ne scrivi havere inteso ch'el n'è stato referito che quelli nostri homini da Quinzano conducheno le victualie in le terre inimiche, et cetera, dicemo che ad nuy non esser stata facta simile relatione, siché de questo non bisognia ne piglie affanno alcuno; immo per l'alligata scrivemo ad Angelo Lombardo, capitaneo del deveto de Cremonese, che debia lassare cavare al'homini de Quinzano tucta quella quantità de biada che li bisognia per suo uso et ch'el se debia intendere cum ti dela biada che bisogna, et che tu glie mande li retorni de volta in volta, secundo che conduranno la biada. Et cusì volemo che tu faccii. Apud Lenum, xii octobris 1452.
Iacobus.
Cichus.