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1351. Francesco Sforza al comune di Calvisano 1452 ottobre 18 "apud Lenum".

Francesco Sforza avvisa il comune di Calvisano che, conforme alla promessa fatta dagli uomini del luogo di prestargli "integra obedientia", manderà lì delle sue squadre che riceveranno con tutte quelle manifestazioni che attestano la loro adesione alla parte sforzesca, sicuri che non avranno da temere nulla dai nemici. Facciano quanto loro detto, perché, in caso contrario, presto o tardi pagherebbero lo scotto della loro infedeltà.

[ 319v] Communi Calvisani.
Sapete le promesse et obligatione havimo da voy che ad ogni nostra rechesta ve publicarete et demostrarete homini nostri et ne prestarete integra obedientia. Il perché de presente besognia venire ad effecto et experientia, mandamo là queste nostre gente et squadre, siché le vogliate receptare (a) nel borgo et voi invocare el nostro nome, et far la cosa liberamente como è la nostra ferma opinione in voi che fareti, avisandone, como li dicti nostri serranno allogiati nel borgo et haverete invocato el nome nostro, non ve bisognia dubitare più dele gente inimiche, perché non veranno puncto ad darne più impazo né molestia, et nuy faremo tal demostractione verso vuy che meritamente per tucti li tempi futuri ve porite ben contentare. E de questo stati de liberale et francho animo, perché sapeti quanto sete amato da noi et benvoluti. Et voliate fare presto et senza exceptione quanto havemo dicto, et non fare el contrario, perché, facendolo, ve trovareste (b) disfacti et de mala voglia, perché da mò ve haveressimo et tractaressemo per inimici capitali, et per ogni modo cercaressemo de farne vendecta, o tardo o per tempo, perché in omne modo ve certificamo che habiamo ad vencere. Apud Lenum, xviii octobris 1452.
Cichus.
A margine: Monitio ad ostendendum se ducales esse homines in accessum gentium eiusdem domini.

(a) Segue et invocare depennato.
(b) Segue mal contenti depennato.