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1474. Francesco Sforza al podestà di Cremona e a Giacomo da Camerino 1452 ottobre 28 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza dice al podestà di Cremona e a Giacomo da Camerino di essere contento che abbiano ordinato a Casalmurano,Casalbuttano e a Bordolano che si facciano giorno e notte segnali nel caso che i nemici facessero delle cavalcate e di essersi accordati con quelli di Pizzighettone e di Castelleone e, occorrendo, avvisare quei di Lodi e d'altrove in modo che siano messi sul chi vive. Al podestà di Cremona dice di tenere quelli di Leno per i quali prenderà a breve una decisione.

Potestati Cremone et Iacomo de Camereno.
Siamo contenti, respondendo ala vostra, che vuy ordenati che a Casalmurano, Casalbuttano et Bordelano et se faciano de dì et de nocte quilli segnali che vui ne scrivite, accadendo che per li nemici nostri se facesse cavalcata alcuna in quelle parte, havendo inteligentia de questo cum quelli da Pizegatone et Castellione, ad ciò che anchora loro possano stare avisati et, bisognando, avisarne quelli da Lode et tucte quelle altre nostre terre de là, siché quotienscumque serranno facti dicti signali, ciascuno sia advisato. Ala parte de quelli da Leno dicemo che vui, podestà, debiate pur tenerli così, perché in brevi dì pigliaremo partito ali facti loro. Apud Calvisanum, xxviii octobris 1452.
Iacobus Boccatius.
Cichus.