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1476. Francesco Sforza al podestà di Milano e Cremona 1452 ottobre 29 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza scrive al podestà di Milano e Cremona chiedendo gli siano inviati in campo dal Cremonese dei bifolchi e, precisamente: due da Derovero, tre dalla Cappella Pizinardi, cinque da Quistro; devono presentarsi da Bartolomeo da Cremona, commissario sopra il carreggio, e saranno pagati. Gli uomini di Pozzo Baronzio dovevano mandarne due, ne è venuto uno; Antonio de Abramo de Biasio, che è fuggito lasciando in mezzo ai camppi i buoi: va preso e imprigionato; si devono arruolare due bifolchi a sue spese per un mese. Eguale avventura si è avuta con Tonino Comino de Tebaldino di Robecco; sia anche lui tenuto agli obblighi imposti al precedente bifolco fuggitivo.

[ 348r] Potestati Mediolani, Cremone.
Perché ne bisogna havere qui al nostro carrezo certa quantità de bivolci ne mancano, ne havimo tassati al'infrascripti luochi del Cremonese, videlicet: a Derovero bivolci dui, ala Cappella de Pizinardi tre, et a Quistro cinque, perché volemo debiate, subito recevuta questa, senza dilatione alchuna mandare per li consuli deli dicti lochi et ordinare cum ciascuno deloro che senza exceptione alchuna debiano mandare qui in campo dicti bivolci boni et suficienti, quali se presentino ad Bartholomeo da Cremona, comissario supradicto carrezo, certificandoli che li pagarimo nui et li farrimo quel bono tractamento che havimo facto al'altri. Curate adunque circa ciò per forma che questo non manchi, perché non potemo fare de manco, et fate presto como havimo dicto. Preterea, perché ali dì passati scripsemo al'homini de Puzo Baronzo dovesseno mandarene qui al dicto nostro carrezo dui bivolci, quali (a) pagaressimo con li altri, et cetera, non ne hanno mandato non ma uno nominato Antonio de Abramo de Biaso, el quale è fugito et retornato ad casa soa, lassandone li bovi suso la campagna senza custodia alchuna. Perhò volemo debiate servare modo de havere nele mane dicto Antonio, quale, subito havuto, lo metterite im presone, non lassandolo senza effectual promissione e securtà de doverne mandare al dicto carezo dui bivulci sufficienti in suo scambio, pagati ad soe spese per uno mese, ordinando et cum dicta comunità de Pozo Baronzo che senza altra dilatione né excusatione debia mandare doi bivulci secondo per altra l'havimo scripto: et questo non sia fallo, se havite caro l'honore et bene nostro. Ceterum servarito modo de havere nele mane uno Comino Tonino de Thebaldino, habitatore de Rebecho, quale è fugito dal dicto nostro carezo e lassatovi le bovi senza custodia alchuna et metterilo in presone, astrengendolo ad dovere mandare dui bivulci sufficienti in so scambio, pagati per uno mese a soe spese senza alchuna tardeza, perché non poressemo dire el bisogno havimo de bivulci. Usati in tucto tal vostra diligentia et sollicitudine che sortisca effecto questa nostra voluntà, avisandone subito como haverite facto. Apud Calvisanum, xxviiii octobris 1452.
Christoforus.
Iohannes.

(a) Segue volemo depennato.