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1492. Francesco Sforza a Giovanni Francesco della Mirandola 1452 ottobre 30 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza chiede a Giovanni Francesco della Mirandola, conte di Concordia, di voler concedere che Ciocetta, che gode di grande simpatie da parte dei famigli ducali, specie di Sasso, passi ai suoi servizi.

[ 351r] Spectabili ac strenuo amico nostro carissimo Iohanni Francisco de Mirandola, comiti Concordie, Mutine ducatus.
Spectabilis ac strenue amice noster carissime, perché el Ciocecta, vostro camerero, più volte è stato preso in questa estade d'alchuni de nostri famigli de casa, et siando venuto etiamdio in questo nostro campo alcune fiate per alcune vostre facende, ha pigliato familiarità et domestegheza assai cum parechi de questi nostri de casa, et maximamente cum Saxo, nostro famiglio, et li portano tucti singulare amore et affectione, et haverebeno molto caro ch'el fusse in casa nostra per essere insiemi cum loro, et hanno facto et fanno tuctavia grande iustitia che vogliamo operare et haverlo ali nostri servitii, il perché nuy fessemo dire al dicto Cioetta che haveressemo darlo, el quale et respose volere essere valenthomo et che non se parteria mai da l'ombra vostra senza grata et bona licentia. Al che nuy confortassemo molto bene et ch'el volesse essere et che non l'haveressemo caro altramente quando fusse cum nuy non havesse in quanto havuto da voi bona licentia, unde quantunqua para ad vuy questa nostra rechesta esservi uno pocho dura, considerato che questo (a) zoene li portate pur amore et l'hareto caro, siando allevato cum voi da pucto piccholo, niente de mancho, per satisfare ad questi nostri et confidandone in l'amicitia vostra, vi scrivemo questa lettera per la quale ve pregamo che in nostra condemplatione volesi contentarve ch'el dicto Ciovetta venga ad servirne dandogli grata et bona licentia, certificandove che quando serà cum nuy et facendosi da qualche cosa, como speramo, de sì, non serà manco vostro in ogni cosa ch'el se sia addesso, et ad nuy de ciò farite piacere singulare. Apud Calvisanum, xxx octobris 1452.
Iohannes Antonius.
Iohannes.

(a) Segue Zohanis Zol depennato.