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1641. Francesco Sforza a Giovanni Testa 1452 novembre 17 "ex Gambara".

Francesco Sforza scrive a Giovanni Testa in Scarpizzolo di aver preso atto dell'ingiunzione fatta dal governatore Gentile da Leonessa e dal provveditore del campo di recarsi da loro per giurare fedeltà a Venezia, pena, in caso contrario, di essere dichiarati ribelli: in tal caso il duca proclamerebbe ribelli i cittadini di Brescia che hanno i loro beni nelle terre occupate dallo Sforza. Il duca spera che non si lascino impaurire da tali minacce e non si discostino dal buon proposito dichiarato nei suoi confronti.

[ 396r] Iohanni Teste in Scarpizolo.
Havemo veduto quanto Gentile da Leonessa, governatore et lo proveditore del campo, ve hanno scripto per una soa lettera de dì xvi del presente per la quale ve comandano che debiate hogi, adì xvii, andare ad iurare la fidelità in mane soe in nome dela Signoria de Venexia, aliter che ve assacomarranno et ve faranno rebello et ve torranno tucti li vostri beni et confiscaranno in ogni loco dove sonno; dela qual cosa non prendemo admiratione, e perché siamo certi voy, come prudenti, intendete cussì bene questo facto como noy, cioè che costoro quello non hanno saputo né possuto defendere tucta questa estate et fare cum la forza, parendoli havere recevuto mancamento et vergogna per havere lassata la campagna ad noy et non glie essere bastato l'animo de venirli, como è notorio et manifesto, se voriano mo' sforzare de recoprire el suo mancamento cum le parole et lettere per mostrare ala Signoria che hanno meritato lo soldo, ma, quanto l'habiano meritato, ognuno el sa. Il perché ve dicemo che vogliate stare fermo et constante et non movervi ad cosa alcuna del vostro principiato bon proposito verso nuy, et non dubitate dele minaze et parole de costoro, perché se ve faranno rebello et ve torranno niente del vostro, perché lo torranno iniustamente, ve avisamo et certificamo che nuy farimo rebelli li cittadini de Bressa, quali hanno beni in le terre (a) de Bressana, quale havemo aquistate et tenemo, la qual cosa non havemo voluto fare fino al presente, et per ogni dinaro et robbe ve torranno de vostro, ve ne darimo quattro de quello deli dicti cittadini. Et siamo contenti che questa nostra voluntà et deliberatione la faciate nota ad qualunqua ve parerà dal canto de là. Ex Gambara, die xvii novembris 1452.
Cichus.
Iohannes de Mais, Iohanni Teste. Irius.
Scorzirolo:
Beltrame Gattus, Varole Alghisiorum. Zanectus.
Iacopinus de Laude, Scarpizolo. Nicolaus.
Cressinus Varole Veteri. Iohannes Antonius.
Iacopinus de Laude, Cadignano. Marcus.
Cremeze. Bonifatius.
Petrignaga. Iacobus.
Oriano. Ser Iohannes.
Mottella. Bonifatius.
Faverzano. Christoforus.
Farfengo. Marcus.
Gabiano. Iohannes Antonius.
Paternello. Leonardus.
Cignano. Nicolaus.