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1827. Rolando Pallavicino a Francesco Sforza 1452 novembre 28 Gambara.

Il marchese Rolando Pallavicino fa presente allo Sforza la sua attuale difficile situazione finanziaria: i debiti, la necessità di andar via dalla vecchia casa e di trovarne una nuova, la spesa di 1200 ducati per le doti delle figlie. Tutto ciò non gli consente che la promessa di cinquecento ducati per Natale.

[ 432v] Illustrissimo domino duci Mediolani, et cetera.
Illustrissime princeps et excellentissime domine domine mi singularissime, vista la continentia dela lettera dela signoria vostra, et inteso el parlare de ser Gabrielle da Narni, fameglio de vostra signoria, per li 1000 ducati, quali dento dare al magnifico Angelo Simonetta per le possessione da Busseto compre da luy, quali dinari ge dento dare in mesi dece, per la qual littera et ambasiata la vostra signoria me rechede voglia quello, che doverà fare in x mesi ad domino Angelo, fare adesso a vostra signoria et exbursare li mille ducati, et cetera. Me son retrovato dolente non poter satisfare ala mente et requesta de vostra signoria per non havere il dinaro al presente. Et invero me seria gratia potere exbusare tucto el dinaro ad un tracto adesso, perhò faria cosa grata ad vostra signoria et mi più presto uxiria de debito, ma non posso per grande spese che ho, dico in modo che le intrate mie sonno spese prima che siano scosse per grandi carixi et spese che ho, et per li grandi debiti me ho trovato et trovo alle spalle per la ussita feci fora de casa, et etiam per dote de figliole, per parte dela quale dote da doy mesi in qua ho exbursato ducati 1200, advisando la signoria prefata che, per solicitare del magnifico messer Angelo, havesse havuto lu modo al dinaro, non haverebbe preso termini mesi x. Hora, sia la cosa como voglia, advenga me serrà grandissimo desconcio ultra modo per fare ala vostra signoria quasi più non me è possibile, desyderoso de farge ogni acconzo utile et a piazere, me sforzarò exbursare ala festa de Natale a cui vorà vostra signoria ducati v cento, quali retrarò de ogni mia intrata, advenga serà difficile per la paupertate deli mei, pur ogni cosa voglio fare per servire vostra signoria, dolendome non possa de dinari quello poteva anzi uxisse de casa, perhò me seria a piacere de servire la signoria vostra prelibata de doe o iiii milia ducati, ma la fortuna ha cossì voluto. Recordando alla vostra signoria che in lo intrare in casa non trovay nisi le mura et me trovay carico de debiti et ogni cosa de novo me ha bisognato fare, ultra le spese me dedeno li Brazeschi al tempo dela imbrattata, siché dignese la vostra signoria haverme per excusato, ala quale continue me recomando. Monticellis, die xxviiii novembris 1452.
Excellentie vestre dominationis fidelis et devotus servitor Rolandus marchio Palavicinus, et cetera.