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1960. Francesco Sforza a Pietro Maria Rossi 1452 dicembre 8 Cremona.

Francesco Sforza comunica a Pietro Maria Rossi, condottiero ducale, di aver comandato a Michele Battaglia e Pisanello da Pisa di prendere Matteo da Pavia per il ferimento della donna del suo compagno.

[ 456r] Magnifico ac strenuo viro Petro Marie de Rubeis, armorum ductori nostro dilectissimo.
Rispondendo alla vostra lettera per la quale ne scrivete dell'acto che ha usato Macteo da Pavia, nostro famiglio, con la femina de quello vostro compagno, dicemo ch'el ne rencressie et dole perch'el sia mosso affare questo presumptuosamente et temerariamente et contra ogni nostra voluntà, perché lui sa bene, quando ne parlò insieme con el marito dela dicta femina, nel partire nostro li dicessimo che, dando loro sicurtà (a) de non farli despiacere, voi gli la fareste rendere; et de questo ne volseno parlare con voi, ma non havesse el tempo. Il perché, azò che intendate questo acto ne sia dispiaciuto et che non intendimo ch'el passi impunito, per l'aligata scrivemo a Michele de Battaglia et al Pisanello, nostri famigli, che debiano pigliare dicto Macteo et mecterlo in prisione cum uno paro de ferro alli pedi et non relassarlo senza nostra licentia, sichè per questa casione non havete a prendere admiratione né dispiacere alcuno, perché, come vedete, questo è seguito contra nostra voluntà et in nostra absentia. Data Cremone, die viii decembris 1452.
Iohannes.

(a) Segue che depennato.