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203. Francesco Sforza a Giovanni da Tolentino 1452 febbraio 15 Milano.

Francesco Sforza scrive a Giovanni da Tolentino, luogotenente di Cremona, che nonostante le crida e gli ordini in forza dei quali i cittadini forestieri devono portarsi ad abitare in città, tuttavia in considerazione del marchese di Mantova dispensa il marchese di Bozzolo dall'osservanza di tali disposizioni, dispensa valida anche per le terre che ha nel Cremonese.

Domino Iohanni de Tholentino, locuntenenti Cremone.
Quamvisdio nostra intentione sia et vogliamo omninamente che li ordini et cride, facte già più mesi passati, che li citadini forestieri se reducano ad habitare quella nostra cità, siano observati et obtineant vim decreti, nondimeno, ad contemplacione dello illustre signor marchexe de Mantoa, siamo contenti et volimo sia despensato al marchexe da Bozolo che, senza preiuditio alcuno, possa stare ad habitare ad Bozolo, dove continue è solito habitare, nonobstante dicti nostri ordini et cride, et per le sue terre ha in Cremonese volimo sia tractato segonde el passato et innanti che dicti ordini et cride fussero facte. Et se, per non essere vinuto nel termine delle cride, gli fusse facta novitate alcuna, vogliamo sia revocata. In aliis vero serventur ordines et cride. Data Mediolani, die xv februarii 1452.
Cichus.