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2055. Francesco Sforza ad Angelo Lombardo e al podestà di Platina (1452 dicembre 17) Gambara.

Francesco Sforza scrive ad Angelo Lombardo e al podestà di Platina e in particolare, rivolgendosi al podestà, lo rimprovera per non aver provveduto che a Angelello da Lavello, creditore di un suo defunto compagno, fossero date le cose che dovevano essergli consegnate a saldo dei debiti. Dà ora tale incarico a entrambi in modo che Angelello venga soddisfatto.

Angelo Lombardo et potestati Platine.
Più dì passati scrissimo a ti, podestà, che essendo morto uno compagno del strenuo Angelello de Lavello, nostro conductiero, quale era suo debitore, et lassati certi cavalli et cose presso alcuni di soi habitatori de Piatena, devissi provedere, overo che gli fosse asignato dicti cavalli overo satisfacto di quello dovea havere; et niente è stato facto. De che maravigliandone, cometiamo ad voi doi et volemo debiate provedere che al dicto Angelello sia interamente satisfacto de tucto quello dovea havere dal dicto homo d'arme, o mediante li dicti cavalli et robbe, o mediante denari, purché resti contento perché nostra intentione è che omnino sia satifacto. Ex Gambara, ut supra.
Cichus.