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276. Francesco Sforza agli abati, ai prelati e a tutto il clero parmense 1452 marzo 7 Milano.

Francesco Sforza si dice certo che gli abati, i prelati e tutto il clero parmense è a conoscenza di quanto loro riferito da Antonio Besuzio che la somma loro richiesta è di cinquecento ducati d'oro, cifra che faranno avere a detto Besuzio entro dodici giorni per le urgenze che il duca ha di danaro.

Dominis abbatibus et prelatis ac toti clero Parmensi.
Come doveti havere inteso per relatione de misser Antonio Bernutio, el quale è stato qua da nuy ad vostro nome per la subventione per nuy rechesta ad quello chierichato, nuy siamo romasti contenti che la somma della dicta subventione sia solum de ducati cinquecento d'oro. Et parne havervi usato humanità et havuto grande respecto ala conditione vostra, cum la quale deliberatione se partì da nuy el dicto domino Antonio, che subito dovessivi fare el compartito et mettere modo alla exactione de dicti dinari. Et perché nuy habiamo bisongno al presente, e fin adesso havemo assignati quisti tali dinari per cosa importante al stato nostro, vi confortiamo, stringimo et carichamo che vogliati circha le predicte cose operare et far per modo che li dicti ducati v cento se habiano de presente infra dodeci dì al più tardi, et qui non manchareti in cosa alcuna per quanto desiderati el ben nostro. Data Mediolani, vii martii 1452.
Ser Iacobus
Cichus.