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288. Francesco Sforza al marchese Orlando Pallavicino 1452 marzo 11 Milano.

Francesco Sforza ricorda al marchese Orlando Pallavicino come anche grazie alla sua cooperazione si venne alla scoperta del "trattato" di Fiorenzuola con cui si chiedeva gente al conte Giacomo (Piccinino), che dette loro speranza di inviarla da Casalmaggiore al di là del Po. Informato di ciò, il duca chiese, e ottenne dal marchese di Mantova due fuste sistemate a Casalmaggiore. Intendendo ora sostituirle con un galeone, chiede al marchese Orlando di volergli dare un ben attrezzato redeguardo armato, "necessario al dicto galeone". Quanto agli uomini vi provvederà Filippo degli Eustachi.

Orlando marchioni Palavicino.
Magnifice dilecte noster, come sapete, per la vostra industria, diligentia (a) et fede (b) verso nuy, il tractato, quale se praticava in Fiorenzola contra el stato nostro se è discoperto, per la quale via havemo inteso, como domandando quelli da Fiorenzola al conte Iacomo favore de gente et lo modo haveria a darglilo, li decte speranza che faria passare Po certa quantità de gente, quale seria bastata al facto loro. Il che etiamdio per altra via ne è stato accertato, et nuy, per obviare (c) ali nostri emoli che questo loco designò non podese seguire, subito fessimo che lo illustre signor messer lo marchexe de Mantoa mandò doe sue fuste verso Casalmagiore, donde costoro facevano pensiero de far passare le loro gente. Et perché non intendemo dare più affanno al prefato signor marchexe de tenere le soe fuste a quella guardia, mandiamo de presenti in loco loro uno nostro galeone armato. Et perché è necessario al dicto galeone havere presso de sì uno redeguardo armato, et non havendone nuy alcuno de presenti de poterlo adoperare in questo nostro bisogno, et intendendo che la magnificentia vostra ne ha pur alcuni, ve confortamo e caricamo che a questo nostro bisogno ne vogliate servire de uno redeguardo et volcelo far consignare a Filippo de Eustachio cum li soy instrumenti necessarii al navigare, perché de homini esso Filippo lo armerà e metterà im poncto secundo serà necessario. Del che ne fariti cosa molto grata et acepta, et haveremo caro ne advisati dela volontà vostra, adciò haverati dato sopra ciò. Data Mediolani, die xi martii 1452.
Cichus.

(a) Segue et sigurtate depennato.
(b) Segue vostra depennato.
(c) Segue che cancellato.