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293. Francesco Sforza a Tristano Sforza 1452 marzo 14 Milano.

Francesco Sforza scrive al figlio Tristano che vi è un soldato, giovane, bassino e con vestito turchino attillato che, tramite un tal Angelo cittadino, ha mene con il conte Giacomo per far passare di là (in terra veneziana) degli uomini d'armi: cerchi di individuarlo e, trovatolo, lo metta al fresco.

Domino Tristano Sfortie.
Tristano, nuy semo stati advisati da persona fidedengna come uno soldato del canto nostro, quale è zovene et non de grande statura et porta uno vestito strecto et assectato de panno turchino, è andato dal conte Iacomo per condurre cussì, per lo mezo de Angelo citadino, alcuni deli nostri homini d'arme. Per la qual cosa vogli havere cura ad tucti li homini d'arme della tua squadra, sichè alcuno de loro non possa far fuga, maxime quilli delli quali più havessi suspecto, et te sforzaray se fra li toy fosse questo sioldato, quale mena questa praticha, per poderlo havere in le mano. Data Mediolani, die xiiii martii 1452.
Marchus.
In simili forma scriptum fuit dominus Sacramorro Vicecomiti, dominus Mariano de Calabria.
Leonardus.
Iohannes.