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34. Francesco Sforza a Angelo da Caposilvis (1452 gennaio 6 Lodi).

Francesco Sforza riscontra alla lettera di Angelo da Caposilvis a Casalmaggiore e prende atto di non aver potuto parlare con quell'amico per sistemare la faccenda . Son cose per le quali occorre saper aspettare il momnento opportuno. Il sigillo da lui richiesto, glielo farą avere quando sarą a conoscenza dell'opportunitą dell'uso.

Angelo de Caposilvis in Casale Maiore.
Angelo, havimo inteso quello ne scrivi per una tua de quello dice che anche non hay possuto conferire cum quello amico per dare ordine ad quella facenda, ad che respondendo, te dicimo cognosimo molto bene che simele cose bisognano essere facte cum maturitą et col tempo, sichč vogli aspectare el tempo et poy intendere quello vol dire, como te havimo scripto, et come haveray facto, ne advisa. Del sigillo ne domandi, te dicimo non sapimo ad che te bisogni sigillo, salvo se non te bisognasse per questo, et in questo non volimo fazi cosa alcuna che primo non ne siamo advisati. Intendi adoncha prima quello el vole dire, et poy ce ne advisa, perchč se el bisognarą te mandarimo il sigillo. Data ut supra.