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435. Francesco Sforza a Antonio da Trezzo 1452 aprile 27 Milano.

Francesco Sforza vuole che Antonio da Trezzo si porti dal marchese Borso d'Este e gli esprima la soddisfazione del duca per aver deciso di "disobligare li lochi et homini de Ligana et Panigala". Suggerisca all'Estense di mandare un suo uomo in detti luoghi che s'accordi con il commissario ducale di Pontremoli. Quanto a Bonzoanne dell'Agnella non può (a causa di errori commessi nel passato) portarsi a Ferrara per alcune sue faccende se il duca non gli concede, come già fecero i marchesi Niccolò III e Lionello, un salvacondotto.

Antonio de Tritio.
Antonio, habiamo inteso quanto per le tue lettere ne scrivi che quello illustre signor messer marchese sia ben disposto et contento de disobligare li lochi et homini de Ligana et Panigala et remetterli in sua libertate, la qual cosa ne piace molto et n'è gratissima et ne rengratiamo la sua signoria de questa sua dispositione et contenteza, volendo che tu, per parte nostra, lea debbi similmente rengratiarla et deinde pregarla che gli piaqua mandare uno delli suoy alli predicti luochi et disobligarli et admetterli in libertade. Et ad ciò ch'el commissario nostro de Pontremulo possa havere intelligentia cum quello tale, parerà ad essa sua signoria mandare ad essi luochi, prima che gli vada, vogliamo che debbi advisare el dicto nostro commissario da Pontremulo quando el predicto serrà per andare, et deinde vogliamo [ 114r] che servi modo che quello dicto che mandarà el prefato signore marchese habia intelligentia cum el predicto nostro commissario de Pontremolo prima ch'el vada ad li predicti luochi, aciò che tucti duy, prima l'andare loro, habiano intelligentia insieme. Ceterum, perche Bonzohanne de l'Agnella non pò venire ad Ferrara per alcuni excessi, quali ha commesso alli tempi passati, securamente per podere provedere ad alcune sue facende, ne ha pregato che vogliamo intercedere per luy appresso quello prefato signore che gli piacia concedere uno sa(l)voconducto, ad beneplacito, ad ciò ch'el possa vinire et pratichare là ad fare li facti suoy. Pertanto siamo contenti che preghi el prefato signore che gli piacia, per consideratione nostra, concedergli dicto salvo, hoc attento maxime, che la bona mimoria del marchexe Nicholò et del marchexe Leonello gli concesseno altre volte dicto salvoconducto, certificando la sua signoria che nuy l'haverimo grato et accepto; et quando pur non gli piacesse de concederglilo ad beneplacito, che almancho gli lo conceda per duy mesi. Data Mediolani, die xxvii aprilis 1452.
Bonifatius.
Cichus.