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443. Francesco Sforza a Giovanni Caymo 1452 aprile 30 Milano.

Francesco Sforza comunica a Giovanni Caymo, commissario di Pizzighettone, la sua insoddisfazione per come sia stato mal servito da Giovanni da Milano per cui non v'è ancora il legname per riparare il ponte, che vuole sia riassestato come meglio si può. Vuole che faccia in modo di avere tante barche e gli faccia fare "suso uno ponte per passare". Tutto ciò realizzi in fretta.

Iohanni Caymo, commissario Pizileonis.
Dilecte noster, havemo receute le tue lettere sopra el facto de reconzare quello nostro ponte, el quale havemo a core ultra quam dici posset, ale quale respondendo dicimo che Iohanni da Milano ne ha molto mal servito, chè se l'avesse facto como glI imponissemo, già più dì, serria conducto el ligname et cum li nostri proprii boni ch'erano in Lodesana. Ma mò che conossemo expressamente che non se potreria far a tempo cum quello ligname da condurre, volimo che subito cum quello meglior modo che se pò, tu fazi reconzare el ponte, ita ch'el se possa cavalcare como tu ne scrive, nuy faremo apparechiare qua el ferro e mandarimolo là. Laudiamo el pensiero hai facto de far el porto suli piati per passar el carrezo, ma volimo che tu fazi etiamdio recactare tucte quelle più barche che se pò e glie fazi fare suso uno ponte per passare. Et tucte queste cose fa con bona solicitudine e presteza et deinde advisarane della executione haverai facta circha ciò. Ex Mediolano, ultimo aprilis 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.