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471. Francesco Sforza a Giovanni Caymo 1452 maggio 4 Milano.

Francesco Sforza informa Giovanni Caymo, commissario di Pizzighettone, che gli ha inviato quanto richiesto: gli allega quanto ha scritto a Cremona e a Piacenza per le faccende delle navi per il ponte. Gli ripete di prendere "duy piacti del porto et cussì le nave et etiam le nave del castello" e risistemate, dopo essere state sistemate a Cremona, si possa avere un solido ponte. Faccia anche rimettere a posto "el ponte dela terra" in modo che sia sicuramente percorribile.

Iohanni Caymo, commissario Pizleonis.
Havimo recevute doe tue lettere et inteso quanto per quelle scrive et repplichi circha al facto del fare del ponte, et cetera. Dicemo che semo certi haveray, alla recevuta de questa, havute le chi(o)darie et tucto quello hay scripto te sia mandato per fornire dicto ponte, et similiter te havimo mandate le lettere quale haveray havute directive ad Cremona et ad Piacenza per lo facto delle nave, et de novo replicamo dicte lettere, quale te mandiamo alligate ad questa, siché solicita che dicto ponte non manchi sia fornito subito. Et pigliaray quilli duy piacti del porto et cussì le nave, et etiam le nave del castello, perché, havendole mandate ad Cremona, et, maxime le guaste, seranno aconze, perché de zò ne havimo scripto opportunamente ad Iohanne de Tholentino. Et fa fare dicto ponte forte, et che possa passare le bonbarde et li carri suso, et advisane per questo cavallaro quanto haveray facto et ordinato, perché siando dicto ponte forte non bisognarà altro porto. Ex Mediolano, iiii maii 1452.
Et similiter vede de fare aconzare el ponte della terra, perché pur gli porrà andare suso qualchuno, et tornarà in aconzo assay. Data ut supra.
Ser Iohannes.
Cichus.