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470. Francesco Sforza a Stefanino Zaccaria 1452 maggio 4 Milano.

Francesco Sforza si compiace con il cremonese Stefanino Zaccaria per quanto gli ha comunicato circa i forni e le farine. Lo informa che il conte Filippo ha già inviato "li prestinari". Non ha gradito che abbia fatta quella crida a insaputa del duca: sia più cauto in futuro.

[ 122v] Stefanino de Zachariis, civi Cremonensi.
Stefanino, vedendo quanto ne hay scripto per le tue deli forni et farine hay facto aparechiare, del tucto remaniamo advisati ad compimento, et hay facto bene, et cossì fa che tucta volta gli usi ogni tua diligentia et solicitudine, et avisane continuo como faray. Li pristinari el magnifico conte Filippo ti li mandò hieri, et siamo certi che, alla recevuta de questa, sarano giunti là. Alla parte de quella crida che hay facto fare et cetera, dicemo che siamo certi l'habbi facta fare a buon fine, ma più ne seria piazuto che tu ne havesti scripto qualche cosa prima a nuy, perché te haverissimo resposto del parere nostro, et questo ti dicimo perché li subditi nostri crederano che questo sia per un'altra nova graveza: pur nondimeno non volemo dire altro, se non che per un'altra volta gli habbi advertentia. Data Mediolani, iiii madii (a) 1452.
Cichus.

(a) In A martii con r depennata e d corretta su t.