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693. Francesco Sforza a Stefanino Zaccaria e a Giovanni Filippo de Alegris 1452 luglio 20 "apud Trignanum".

Francesco Sforza ordina a Stefanino Zaccaria e a Giovanni Filippo de Alegris, ufficiali alle munizioni, che gli inviino su carri tutte le "lance da cavallo et da pede" che hanno. Giunti a Pontevico il soprastante si porti da lui in modo che possa inviare una scorta, perchè non siano messe, come è capitato, a saccomanno. Procedura, questa, che dovrà essere osservata anche per le lance avute da Pizzighettone.

[ 178r] Sthefanino de Zachariis et Iohanni Filippo de Alegris, offitiali (a) munitionum Cremone.
Volimo che domatina tu ne mandi suso li carri tucte quelle lance da cavallo et da pedi che tu hay, che siano ferrate et aconcie como voglino stare et mandagli uno soprastante che venga continuo cum li dicti carri et ordinagli che, gionto sia ad Pontevico, venga luy inanzi ad farlo ad sapere ad nuy, perché gli possamo mandare la scorta, ad ciò non siano messe ad sacomanno, né sia facto como facte quisti dì ad quelle altre che mandasti. Cussì volimo che tucte quelle altre lanze che te saranno (b) conducte da Pizghitone, come le haveray havute, immediate ne le mande, et mandale como havimo dicto de sopra. In questo facto che non perdati tempo alchuno, et la alligata mandati volando ad Pizghitone per cavallaro proprio, (c) in modo che vada ad salvamento. Data in castris nostris apud Trignanum, die xx iulii 1452.
Persantes.
Cichus.

(a) Così in A.
(b) Segue mandate depennato.
(c) Segue data depennato.