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768. Francesco Sforza ai presidenti agli affari di Cremona 1452 agosto 5 "apud Quinzanum"

Francesco Sforza ringrazia i presidenti agli affari di Cremona per l'informazione sulla mancanza di acqua. Per porvi rimedio il duca scrive al podestà di Cremona perché faccia risistemare sia il muro su cui scorre l'acqua della Marchesina che la chiavica di San Vincenzo.Aggiunge di aver scritto ai castellani per la riparazione del muro di sostegno rovinato dai loro compagni.Dopo aver accennato che i danni, di cui soffrono i cittadini e i contadini da parte dei nemici, sono una fatalità della guerra, li rassicura dicendo che fra breve sposterà la guerra altrove, lontana da casa. Si avvarrà, comunque, dei soldati sistemati nel Cremonese per contrastare i saccomanni che vengono di là dall'Oglio per danneggiare, come accennato, cittadini e contadini.

Presidentibus negotiis civitatis Cremone.
Ve comendiamo singularmente de l'aviso qual ne date del manchamento de l'aqua è in le fosse de quella nostra città per le casione se contengono in esse vostre lettere. Al che intendendo omnino sia remediato, scriviamo al nostro podestà de lì che faza reconzare cussì el muro de fora sul quale decorre l'aqua dela Marchesina, como etiamdio la clavica de San Vincenzo per quelli a chi meritamente tocha. Scrivimo etiamdio ali nostri castellani che fazano reconzare quello sustengno de muro quale hanno derocto li suy compangni, perchè intendimo penitus che l'aqua sia nelle fosse per sigureza et guardia de questa nostra città. Alla parte deli danni receveno li nostri cittadini e contadini dali inimici, ne rincresce assay, ma doviti pensare che questo è usanza de guerra, né fin a mò se è possuto provedere altramente, ma dativi bona voglia che in brevi ve leveremo quisti affanni dale spalle, et ve torremo la guerra da casa et reduremola altrove. Che li sacomanni del campo nostro siano vinuti delà da Oglio a dannezare li nostri contadini tucto è contra la mente et oppinione nostra, et non mancho renchresce a nuy che ad vuy, advisandove che havimo ordinato che dicti sachomanni più non passarano delà da Oglio per fare sachomanno né de strame né de herbe né veruna altra cosa. Et volimo faciati vedere tucti li soldati deli nostri, quali se retrovano delà in alcune ville o lochi del Cremonese, et deinde ne advisati per vostre (a) del nome d'essi soldati et de li lochi dove se ritrovano, perché possiamo revocarli et fare quelle provisione ne pareranno per aleviatione deli nostri cittadini et contadini. Ex castris nostris apud Quinzanum, die v augusti 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue per vostre ripetuto.