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263. Francesco Sforza a Marco Attendolo da Cerignola 1451 dicembre 21 Lodi

Francesco Sforza vuole che Marco Attendolo da Cerignola liberi la donna di Andrea Palastrello, arrestata per i debiti del primo marito Giacomino Zembello, avendo lei anche beni immobili che superano di gran lunga i debiti.

[ 49v] Marco de Attendolis.
Respondendo a quanto ne scrivi circa la detentione, osia arestatione dela dona di Andrea Palastrello, ad instantia de quelli che si a pretendono creditori de Iacomino Zembello, chi fo prima marito dela dicta dona, dicemo non ne pare honesto nì debito deba essa dona stare sustenuta, maxime havendo et essendo li beni immobili, li quali veneno essere obligati lì et in multo maiore summa, non siano li debiti, segondo intendiamo et non essendo anchora liquidati li debiti. Pertanto vogli lassare andare la dicta dona a suoi piaceri et quelli chi si pretendono havere, domandano in rasone sotto chi debitamente denno domandare, perché non intendemo nì in questo nì in altro se facia se non como vole la rasone. Data Laude, die xxi decembris 1451.


(a) si in interlinea.