Ritratto femminile di pittrice

scuola lombarda

Ritratto femminile di pittrice

Descrizione

Ambito culturale: scuola lombarda

Cronologia: prima metà sec. XVII

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 58 cm x 75 cm (intero)

Descrizione: Il dipinto raffigura una giovane pittrice nel suo studio: la donna appare in primo piano sulla sinistra della composizione, vestita con un elegante abito azzurro con le maniche bianche a sbuffo, un'ampia scollatura ed arricchito da un mantello. Ha i capelli marroni divisti al centro e raccolti sulla nuca, lo sguardo è rivolto verso l'osservatore. Con entrambe le mani solleva un dipinto di forma ovale che sta presentando al pubblico, sul quale è ritratto San Luca inginocchiato davanti al cavalletto mentre dipinge l'immagine della Vergine che gli appare attraverso le nuvole, con vicino la testa del toro. Con la mano destra, oltre a sostenere la parte alta del quadro, stringe una tavolozza e alcuni pennelli. In primissimo piano nell'angolo in basso a destra è visibile una porzione di tavolino in legno sul quale è poggiato un altro pennello.

Notizie storico-critiche: Il dipinto entra a far parte dei beni dell'ospedale con il testamento Terzaghi, redatto dalla nobildonna Giulia Ristori vedova di Luigi Terzaghi, consigliere aulico morto a Vienna nel 1863. Dopo la morte del marito, Giulia Ristori aveva perso anche l'unico figlio, Carlo e rimasta priva di affetti, facendo parte di una famiglia benestante, quindi con parenti facoltosi che non avevano bisogno di un aiuto economico, ritenne che fosse un obbligo morale lasciare i suoi averi ai più bisognosi; come poi chiarisce anche nel testamento. ( GEROSA 2006). Dall'analisi stilistica e data la particolarità del soggetto rappresentato, una giovane pittrice che mostra un suo quadro, è possibile supporre che l'opera appartenga ai primi decenni del Seicento, quando ancora era presente il dibattito sul primato della pittura o della scultura. La questione assunse particolare rilevanza nella letteratura artistica nei secoli XV e XVI, per poi sciamare all'inizio del Seicento, quando risultano prevalenti le posizioni a favore della pittura. Le ragioni di questo sono in parte riconducibili alla ripresa delle teorie leonardesche che vedono la pittura come un'arte fondata sul carattere intellettualistico e sulle possibilità di rappresentazione e indagine dei fenomenin naturali, e in parte all'insistenza controriformistica che associa alla pittura, una funzione educativa e di persuasione (QUATTRINI C. 1993 ). In questo caso l'artista rappresenta una giovane pittrice, ritratta frontalmente con un'espressione compiaciuta di chi mostra con orgoglio la propria creazione. La posa è distaccata ed elegante, se confrontata con il Ritratto di Scultrice, presumibilmente dello stesso autore, e sempre conservata presso l'Ospedale di Merate, si nota una maggiore pacatezza e finezza esecutiva, come se l'autore, attraverso queste due opere, avesse deciso di esprimere la propria opinione sul dibattito artistico-intellettuale, che si stava svolgendo in quegli anni. l dipinto è caratterizzato da un'interpretazione pittorica raffinata e l'autore riesce a creare un'atmosfera in cui la plasticità della figura viene evidenziata dalla particolare illuminazione che teatralmente sottolinea i volumi del corpo che emerge dal buio della scena, forse influenzato dalla maniera caravaggesca

Collocazione

Provincia di Lecco

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Lecco

Credits

Compilazione: Ronchi, Valeria (2009)

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