Altare portatile

manifattura giapponese

Altare portatile

Descrizione

Identificazione: divinità buddhiste, monaco e offerenti

Ambito culturale: manifattura giapponese

Cronologia: ca. 1800 - ante 1890

Tipologia: arredi liturgici e suppellettile ecclesiastica

Materia e tecnica: legno / intaglio, laccatura, pittura, doratura; metallo / doratura, incisione; carta / pittura; legno di canfora / intaglio

Misure: 16 cm x 9 cm x 16 cm

Descrizione: Tempietto portatile (zushi) in legno laccato, di nero sull'esterno e di oro all'interno. I due sportelli sono dotati di serratura e placche in metallo dorato e inciso con motivi floreali. All'interno, nella teca, sormontata da fregio a contorno ogivale dipinto in policromia con fiori di loto, sono ubicate tre sculture di divinità buddhiste, ognuna delle quali posante su propria base a forma di fiore di loto, tutte sistemate su piedistallo a più livelli. Al centro si riconosce Kannon (in sanscrito Avalokitesvara), bodhisattva della compassione; alla sua destra, sul davanti, il Buddha Amida; sulla sinistra un altro bodhisattva, di difficile identificazione. All'interno di un'anta, su fondo oro, è un'immagine con due offerenti, un uomo e una donna, seduti su rocce che emergono da onde marine. Sull'altra anta si vede, invece, un monaco, anch'egli seduto su roccia tra onde del mare: ha nella mano destra il vajra (in giapponese kongo), la "folgore", attributo tipico del buddhismo. Entrambe le raffigurazioni sono state realizzate su carta dipinta a tempera e quindi incollate sulle ante.

Notizie storico-critiche: Si tratta di un'iconografia non usuale, poiché solitamente Kannon è ubicata in posizione defilata rispetto al Buddha Amida , del quale è emanazione. Tuttavia, il bodhisattva Kannon ebbe anche in Giappone una folta schiera di devoti che gli si affidavano per la sua compassionevolezza, così che si può pensare che anche questo altare per la devozione privata fosse dedicato proprio a Kannon.

In mostra all'Esposizione Storica d'Arte Industriale. Milano, 1874.

Collocazione

Milano (MI), Polo Arte Moderna e Contemporanea. Museo delle Culture

Credits

Compilazione: Morena, F. (2010)

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