Carlo Panceri

Spreafico Eugenio

Carlo Panceri

Descrizione

Identificazione: Ritratto di Carlo Panceri

Autore: Spreafico Eugenio (Monza, 1856 - Magreglio, 1919)

Cronologia: post 1895 - ca. 1899

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio

Misure: 45,5 cm x 62 cm

Descrizione: ritratto a mezzo busto su fondo scuro

Notizie storico-critiche: Carlo Panceri fu Luigi, domiciliato in Monza, morì il 16 dicembre 1894. Con il suo testamento olografo datato 20 ottobre 1894 istituì erede il proprio figlio Ferdinando e dispose un legato per una piazza da cronico presso il Civico Ospedale, salvo l'usufrutto della moglie Panceri Antonia, e con codicillo 21 ottobre dispose "una piazza nella casa di Ricovero ed Industria in Monza con diritto di nomina padronale", tutti da pagarsi un anno dopo la propria morte (ASCRIMz 28/4, n. rep. 8863/9621).
In un biglietto datato 28 gennaio 1895 Ferdinando Panceri, figlio ed erede del benefattore, scrisse al Presidente della Congregazione di Carità, l'avvocato Giosuè Brambilla, raccomandandogli il pittore Eugenio Spreafico "per l'esecuzione del ritratto al mio compianto genitore per la Casa di Ricovero", assicurando che l'opera "ne sarà certo soddisfacente". Dalla stessa nota sappiamo che l'artista stava già eseguendo un ritratto per la famiglia di Carlo Panceri (ASCRIMz 28/4, 191).
Il 1 giugno 1895 il pittore consegnò il ritratto ad olio del Panceri alla Congregazione di Carità, presentando il conto di £ 125 (ASCRIMz 28/4, 493).
E' noto che durante il regno sabaudo le beneficenze pervenivano alla Congregazione di Carità che era stata istituita per gestire l'amministrazione di tutto il settore assistenziale della città, compreso il Luogo Pio Convenio o Ospitale di San Bernardo (Colombo 2002, pp. 60, 186 e ss.). Questo giustifica l'inserimento del ritratto nell'inventario dell'Ospedale Umberto I, come fu denominato l'ente nel 1896, dopo il trasferimento dalla vecchia sede di Piazza Isola all'edificio di Via Solferino (Colombo 2002, p. 39).
Il soggetto è ripreso a mezzo busto in posa frontale con il volto girato leggermente verso destra. E' un ritratto convenzionale, rigido nell'impostazione e poco intenso nella resa espressiva, anche se la fissità dello sguardo sia da ricondurre, in parte, a un difetto fisico del ritrattato, che il pittore riproduce fedelmente. Come nota di costume si osserva l'utilizzo della giacchetta dall'abbottonatura alta. La giacca, che fece la sua prima apparizione intorno agli anni '60 dell'Ottocento, nel corso della seconda metà del secolo diventò l'elemento base dell'abbigliamento formale maschile.
L'effigie fu eseguita da Eugenio Spreafico, uno dei più importanti pittori monzesi di fine Ottocento, che per la Quadreria dei benefattori firmò una piccola serie di ritratti. Ciò nonostante, la ritrattistica è considerata un'attività marginale dell'artista, avendo egli privilegiato la pittura di paesaggio e le scene campestri (Rebora 1989, pp. 152-154).
Nel giornale di cassa della Pia Casa d'Industria per l'anno 1895 si registra al giorno 1 giugno il pagamento di 125 lire allo Spreafico per l'opera eseguita (ASBMz, Giornale di cassa 08).
La data di morte del benefattore riportata sull'etichetta commemorativa posta sul rovescio del dipinto (16 gennaio 1895) è errata.
Probabilmente Carlo era fratello di altri due benefattori, Domenico (INV. N. 131751) e Filippo (INV. N. 131931) Panceri: i tra sono detti tutti figli del "fu Luigi Panceri".

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Monza

Credits

Compilazione: Mantovani, Gabriella (2007)

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