Balaustrata

Lagostino, Francesco

Balaustrata

Descrizione

Autore: Lagostino, Francesco (notizie sec. XVI ultimo quarto- sec. XVII inizio)

Cronologia: 1590

Tipologia: arredi liturgici e suppellettile ecclesiastica

Materia e tecnica: bronzo / fusione

Misure: 325 cm x 22.5 cm x 132 cm

Descrizione: La balaustrata di accesso al presbiterio è formata da due transenne formate ciascuna da tre pilastrini parallelepipedi con semibalaustri addossati, alternati a sequenze di tre balaustri. Superiormente poggia un architrave con fregio sormontata da una teoria di vasi di due diverse grandezze. Tutte le superfici sono lavorate a rilievo con angeli, motivi a grottesche, stemmi della famiglia Giovanelli, committente dell'opera, e cartelle con iscrizioni.

Notizie storico-critiche: Questa balaustrata in bronzo fuso, decorata da eleganti motivi classici a rilievo, è un unicum per la preziosità del materiale e per la ricchezza dell'ornamentazione, degna donazione dei ricchissimi mercanti Giovanelli, che proprio alla fine del Cinquecento raggiunsero l'apice della ricchezza e del prestigio sociale. Proprio i tre committenti della balaustrata, i fratelli Andrea, Nicolò e Silvestro, insieme a Pietro ottennero dall'imperatore Rodolfo II il titolo di nobili del Sacro Romano Impero. I tre dichiararono esplicitamente nell'iscrizione sulla balasutra che tale donazione era fatta "in onore della santissima Genitrice di Dio per gli innumerevoli e massimi doni loro fatti". Come attesta l'iscrizione, Lagostino era di Epidauro, antico nome di Ragusa (Dubrovnik) in Dalmazia, per la precisione era dell'isola di Làgosta compresa nella libera Repubblica di Ragusa. Si chiamava Francesco Antizza di Lagosta, era famoso come fonditore di cannoni, di campane e di opere d'arte a Ragusa e in Italia dove si firmava Francesco Lagostino. Dopo l'esecuzione delle balaustrate Lagostino si fermò a Gandino dove presumibilmente si sposò con una certa Giulia che gli dette quattro figli, tutti nativi di Gandino e in gran parte battezzati con un padrino appartenente alla famiglia Giovanelli. Tra i figli ci fu Gaudenzio che praticò la stessa arte e arrivò fino in Polonia. In quegli stessi anni furono commissionate a Lagostino alcune campane, di cui una nel 1593 per il vicario Alessandro Torriani, conservata nel Museo della Basilica, una lampada e altre suppellettili in bronzo. La balaustrata fu leggermente allungata nel 1758.

Collocazione

Gandino (BG), Chiesa di S. Maria Assunta

Credits

Compilazione: Civai, Alessandra (2014)

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