11. L'Agricoltore cremonese

Sottotitolo Bollettino della Federazione agricola fra conduttori e proprietari di fondi poi Organo della Federazione agricola fra conduttori e proprietari di fondi.
Luogo Cremona.
Durata 3 giugno 1908 (a. I, n. 1) - 23 dicembre 1915 (a. V, n. 7*). In alcuni periodi, soprattutto in concomitanza con la discussione e l'applicazione dei patti colonici, la testata interrompe le pubblicazioni. Così dal numero del 23 novembre 1911 si passa a quello del 10 febbraio 1912, dal numero dell'11 ottobre 1913 a quello del 7 gennaio 1914, seguito a sua volta dal numero del 22 agosto 1914, dal numero del 14 agosto 1915 a quello del 27 ottobre 1915.
Periodicità Quindicinale.
Direttore Nessuno, poi Giulio Cervi.
Gerente Tomaso Carettini.
Editore Federazione agricola fra conduttori e proprietari di fondi poi nessuno.
Stampatore Cremona, Tip. Commerciale poi Tip. Agricola commerciale.
Pagine Da 4 a 8.
Formato 39x27 cm poi 50x34 cm.

Organo della Federazione agricola fra conduttori e proprietari di fondi, i cui scopi sono quelli di “premere sul governo e sugli enti morali perché la legislazione economica, finanziaria e sociale pensi una buona volta all’agricoltura, e insieme quello di regolare nelle vie amichevoli i rapporti con la classe lavoratrice, cercando con ogni sforzo di evitare ogni dissidio, ogni contestazione, ogni lotta”, la rivista, con i suoi continui appelli all’organizzazione padronale, si propone quale “sinonimo di progresso e di ricchezza economica, perché è qui nella nostra provincia che la tecnica dell’agricoltura si è meravigliosamente perfezionata; sinonimo di giustizia e di equità, perché da noi si discussero sempre con imparzialità le domande di miglioramento delle classi lavoratrici e se ne accolsero le richieste che si trovarono giuste...; è infine sinonimo di libertà e di pace, perché qui non disconosciamo il diritto della classe lavoratrice alla organizzazione e non rifiutiamo di trattare con le sue istituzioni, tanto che possiamo rivolgerci indietro e dimostrare che in più di 25 anni mai la nostra provincia provò i torbidi di scioperi gravi e nefasti” (Agli agricoltori cremonesi, 3 giugno 1908).

I motivi di questa continuamente decantata “pace sociale”, dei rapporti cordiali che intercorrono tra coloni e conduttori di fondi, vengono identificati nella particolare tipologia dei patti colonici del circondario cremonese (di cui pubblica per intero i testi integrali seguiti da lunghe note di commento sulla graduale “esplicazione, attuazione e interpretazione del patto”), alla cui base sta la compartecipazione ai prodotti: “Un contadino che non ha una compartecipazione nei prodotti che coltiva diventa un salariato qualunque, estraneo alle vicende della produzione ed esposto a tutti i pericoli delle variazioni dei prezzi dei diversi generi, mentre la compartecipazione è una specie di scala automatica che sottrae il lavoratore alle influenze del mercato” (Le agitazioni agrarie e la nostra provincia, 4 luglio 1908).

Oltre alle rubriche “Atti della Federazione”, “Note della quindicina” (brevi commenti intorno alle più importanti questioni politiche ed economiche a carattere nazionale), “Questioni agricole” e “Cremona agraria”, pubblica le circolari del locale Comizio agrario e l’andamento delle sedute della locale Camera di commercio, nonché gli atti dell’Associazione zootecnica cremonese.

Si segnalano inoltre le pubblicazioni di alcune relazioni congressuali: Congresso degli agricoltori italiani a Faenza e Rimini (5 settembre 1908); Il Congresso agrario di Bologna (22 dicembre 1909) Congresso zootecnico di Cremona (11 ottobre 1913).

Dal luglio 1909 la rivista pubblica articoli che hanno per oggetto la crisi in cui versa un’importante industria locale, la Zucchereria cremonese, mettendo in evidenza sia il danno diretto risultante dalla chiusura dello stabilimento (forte contraccolpo per il ceto industriale, agricolo e operaio locale), sia indiretto “poiché nel mondo industriale e commerciale si consoliderebbe la convinzione che in terreno cremonese non si ha la possibilità perché le maggiori industrie attecchiscano e che l’ambiente nostro sia refrattario alle iniziative di simile genere” (La nostra industria in pericolo. La Zucchereria cremonese, 15 luglio 1909 e seguenti). I rimedi vengono individuati negli incentivi agli agricoltori per la coltivazione della barbabietola (pubblica infatti i resoconti dell’opera attivata dal Consorzio dei bieticoltori per garantire il futuro di questa coltura) in modo da assicurare la sopravvivenza dello stabilimento.

I principali collaboratori della testata sono: Giuseppe Bodini, Carlo Butti, Felice Guarneri e Bernardo Zanelli. Firmato da quest’ultimo, l’«Agricoltore» pubblica nel 1913 un lungo scritto nel quale si analizzano le cause che stanno alla base della attuale trasformazione dei rapporti fra contadini e fittabili, i cui patti reciproci “non sono più fondati sulla tradizione e affidati per l’osservanza alla buona fede delle parti, ma sono veri e propri patti scritti, stipulati in forma solenne, non già dall’individuo singolo, ma dai rappresentanti delle due classi organizzate […] in cui ogni vincolo servile o affettivo è spezzato. Rimangono due classi sociali in contatto fra loro nella sola qualità di contraenti, i cui rapporti, in continuo divenire, sono guidati da un’unica molla: l’interesse” (La trasformazione dei rapporti fra contadini e fittabili, 18 giugno 1913 e seguenti).

Partendo quindi da un’analisi delle condizioni delle classi rurali prima del 1890 e degli antichi rapporti tra conduttori e contadini, individua le cause di una trasformazione tanto profonda in una lunga sene di fattori economici, tecnici, morali e politici, che vanno dalla diffusione della propaganda socialista alla trasformazione dei sistemi colturali, prendendo in esame fenomeni quali l’urbanesimo e l’emigrazione transoceanica, la diffusione della praticoltura e la partecipazione al prodotto, nonché il nuovo indirizzo della politica interna. Altro scritto di F. Guarneri da segnalare è La lotta economica nell’agricoltura cremonese, (16 luglio 1913 e seguenti), nel quale si analizzano le dinamiche della lotta tra conduttori di fondi e contadini per la stipulazione dei contratti di lavoro, e quelle della concorrenza interna fra fittabili per l’affitto delle aziende.

C. Ro. - A. De C.

Raccolte: MI120: 1908-1910. CR007